Aperitivo con l’Autore 2025 – Sant’Antioco
Alla fine della seconda edizione di “Aperitivo con l’Autore” resta una scoperta: la gente aveva bisogno di questo. Sera dopo sera, le persone si sono fermate a parlare dopo gli incontri, sono tornate con gli amici alla serata successiva, hanno comprato i libri e li hanno prestati subito a qualcun altro.
Simone Tempia, Piergiorgio Pulixi, Bibbiana Cau, Franco Arminio e Cristina Caboni hanno portato storie molto diverse tra loro. Eppure tutte hanno fatto la stessa cosa: hanno aperto spazi dove riconoscersi. Dove scoprire che le domande che ti tieni dentro le hanno anche altri. Dove capire che non sei solo.
La scommessa sulla profondità
«Volevamo provare qualcosa di diverso – racconta Giuditta Sireus, direttrice artistica del Jane Austen Sardegna Club –. Non presentazioni di libri, ma conversazioni vere. Usare le storie per parlare di noi, di quello che ci attraversa, di quello che non sappiamo dire. E la risposta è stata sorprendente: le persone hanno una fame incredibile di questo. Di poter pensare insieme, di sentirsi meno sole nelle proprie domande».
Le serate si sono riempite non solo di presenze, ma di attenzione. Domande che cercavano risposte vere. Silenzi pieni mentre qualcuno parlava. Discussioni che continuavano tra i tavolini. Libri comprati e prestati subito a qualcun altro. Quella generosità che nasce solo quando una cosa ti ha toccato davvero.
«Una cosa importante – continua Giuditta Sireus – è la sinergia che si è creata tra tutti noi: club, uffici, polizia municipale, biblioteca comunale, pro loco, associazioni e Libreria Giornaland. La comunità che ha partecipato, questo è il segreto di fare le cose bene».
«Quando abbiamo scelto Piazza De Gasperi sapevamo cosa stavamo facendo – dice il sindaco Ignazio Locci–. Questo luogo è il cuore simbolico di Sant’Antioco: la basilica, la storia della città si incontrano qui. Ospitare un festival che ha puntato sulla profondità in questo spazio significa dire chi siamo. E la risposta del pubblico ci dice che avevamo ragione: le persone vogliono sostanza, non intrattenimento vuoto. Vogliono bellezza che significhi qualcosa».
«Ho visto qualcosa che non mi aspettavo – aggiunge l’assessore alla Cultura Luca Mereu –. Ho visto generazioni diverse parlare tra loro. Ho visto persone che non si conoscevano mettersi a discutere. Ho visto la cultura fare quello che dovrebbe sempre fare: creare comunità. Sant’Antioco ha dimostrato di avere un’identità culturale forte, e questo festival lo conferma. Vogliamo una città dove la bellezza e il pensiero siano davvero per tutti».
Attraversare il dolore
L’edizione ha dovuto fare i conti con un lutto che ha colpito la comunità a settembre. Il festival si è fermato, ha rispettato il silenzio prima di tornare alle parole. E in quella pausa ha dimostrato qualcosa: che la cultura vera sa aspettare. Che il ritorno dopo il dolore ha un peso diverso. Che stare insieme non è solo nei momenti facili.
Gli aperitivi curati dai locali della piazza hanno reso tutto questo ancora più concreto. La letteratura non è rimasta una cosa separata dalla vita: si è mescolata al vino, al pane, al gesto di condividere. Al piacere di scoprire che si possono pensare cose difficili e allo stesso tempo sorridere, parlare, stare bene.
Una certezza che prima era speranza
“Aperitivo con l’Autore” chiude questa edizione con una consapevolezza nuova: esiste un pubblico che cerca profondità. Esiste una comunità che vuole pensare insieme. E quando si offre qualcosa di vero, le persone lo sentono e rispondono.
Il festival ha dimostrato di funzionare, di servire, di lasciare un segno.









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